La Regina Mab

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foto di Federica Nardese

ROMEO: Ho fatto un sogno, stanotte.

MERCUZIO: Io pure.

ROMEO: E che hai sognato?

MERCUZIO: Che spesso i sognatori mentono.

ROMEO: Quelli che sono addormentati a letto sognano cose vere.

MERCUZIO: Ah! Allora, lo vedo, la regina Mab e’ venuta a trovarti . Essa è la levatrice delle fate, e viene, in forma non piu’ grossa di un agata all’indice di un anziano, tirata da un equipaggio di piccoli atomi, sul naso degli uomini, mentre giacciono addormentati. I raggi delle ruote del suo carro son fatti di esili zampe di ragno; il mantice di ali di cavallette, le tirelle del piu’ sottile ragnatelo; i pettorali di umidi raggi di luna, il manico della frusta di un osso di grillo, la sferza di un filamento impercettibile; il cocchiere è un moscerino in livrea grigia, grosso neppure quanto la metà del piccolo insetto tondo, tratto fuori con uno spillo dal pigro dito di una fanciulla. Il suo cocchio è un guscio di nocciola, lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme, da tempo immemorabile carrozzieri delle fate. In questo arnese essa galoppa da una notte all’altra attraverso i cervelli degli amanti, e allora essi sognan d’amore; sulle ginocchia dei cortigiani, che immediatamente sognan riverenze; sulle dita dei legulei, che subito sognano onorari, sulle labbra delle dame che immantinente sognano baci, su quelle labbra che Mab adirata spesso affligge di vescicole perché il loro fiato è guasto da confetture; talvolta essa galoppa sul naso di un sollecitatore, e allora, in sogno, egli sente l’odore d’una supplica, talora va, con la coda di un porcellino della decima, a solleticare il naso di un parroco mentre giace addormentato, e allora egli sogna un altro benefizio; talora ella passa in carrozza sul collo di un soldato, e allora egli sogna di tagliare gole nemiche, sogna brecce, agguati, lame spagnole, e trincate profonde cinque tese; poi, all’improvviso, essa gli suona il tamburo nell’orecchio, al che egli si desta di soprassalto, e spaventato bestemmia una preghiera o due, e si riaddormenta. Questa Mab è proprio quella stessa che nella notte intreccia le criniere dei cavalli, e nei loro crini sozzi ed unti fa dei nodi fatali, che una volta strigati pronosticano molte sciagure. Lei è la strega, che quando le fanciulle giacciono supine, le preme, e insegna loro per la prima volta a portare, e ne fa delle donne di buon portamento. Lei è quella…

ROMEO: Basta, basta, Mercuzio, calma. Tu parli del niente…

MERCUZIO: E’ vero, parlo dei sogni, io, figli d’una mente oziosa, generati da un’inutile fantasia fatta d’una sostanza tenue come l’aria e più incostante del vento, che spasima ora per il gelido grembo del Nord, ma poi, gonfia di rabbia, si svolge sbuffando verso un nuovo amore, il Sud umido di rugiada. ”

W. Shakespeare, Giulietta e Romeo – Atto I Scena IV
[testo originale da Romeo and Juliet, consultabile QUI]

Autore: spaziodeisogni

Siamo un gruppo creato intorno alla metà anni 2000 in ARIELE, Associazione Italiana di Psico-Socio-Analisi, per studiare le metodologie legate all'uso dei sogni (notturni) e le possibili applicazioni nei gruppi e nelle organizzazioni. Negli anni il gruppo ha lavorato, si è trasformato e ha dato i suoi frutti. Abbiamo, nel tempo, affinato un modo nostro di utilizzare il metodo, che abbiamo chiamato "Uso Sociale del Sogno", questo blog parte nel 2016 per condividere, e divulgare anche in modo informale, la nostra ricerca.

1 commento su “La Regina Mab”

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