Mi trovo a pranzo a casa dei miei suoceri e c’è anche Chiara. Terminato il pranzo, leggiamo il giornale e ci salta all’occhio la segnalazione di un seminario di Recalcati quel giorno stesso alle 14.15. Non è lontano: faremmo in tempo.
Ci andiamo?
Ci andiamo!
“ Prendiamo un taxi”- dico io – e usciamo.
Nella piazza sottostante c’è una giostra; ci saliamo sopra. Sui seggiolini, sedute, ci accorgiamo che piano piano si mette in movimento. Io penso come facciamo a prendere il taxi?
A questo punto Chiara telefona, chiama un taxi e sento che dice: “Venga, siamo qui che giriamo; lei deve prenderci al volo mentre giriamo!”.
“L’atto del sognare suggerisce con vigore che l’essere umano deve nascere con una propensione alla narrazione di storie, alla ricerca di storie e alla reazione alle storie, propensione che scaturisce dal vertice estetico.” GROTSTEIN
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I sogni non si lasciano ingabbiare: è sempre un po’ come salire su una giostra. E’ questo l’effetto trasgressivo dei sogni che da sempre ci affascina tutti, anche coloro che vogliono razionalizzare tutto. Ma c’è sempre qualcosa di imprevisto, qualcosa che non controlliamo, qualcosa che trabocca. Per fortuna nel gestire l’inaspettato si può anche ricorrere all’aiuto di qualcuno, un’amica o un taxista sconosciuto, come questo sogno ci suggerisce.
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